Bilbo: Buongiorno. Gandalf: Che cosa vuoi dire? Mi auguri un buon giorno o vuoi dire che è un buon giorno che mi piaccia o no? O forse vuoi dire che ti senti buono in questo particolare giorno? O affermi semplicemente che questo è un giorno in cui occorre essere buoni? Bilbo: Tutte e quattro le cose penso… Posso aiutarvi? Gandalf: Questo resta da vedere. Sto cercando qualcuno con cui condividere un’avventura. Bilbo: Un’avventura? No, immagino che nessuno a ovest di Brea abbia molto interesse per le avventure. Cose brutte, fastidiose e per di più scomode. Fanno far tardi a cena. [Cercando di liberarsi di Gandalf si mette a leggere la posta e cerca di rientrare in casa] Be’, buongiorno. Gandalf: E pensare che dovevo vivere per essere buongiornato dal figlio di Belladonna Tuk come fossi un venditore ambulante di bottoni. Bilbo: Come prego? Gandalf: Sei cambiato e non esattamente per il meglio, Bilbo Baggins. Bilbo: Scusate vi conosco? Gandalf: Be’, conosci il mio nome anche se non ricordi che sono io a portarlo. Io sono Gandalf. E Gandalf vuol dire… me. Bilbo: Non Gandalf lo stregone vagabondo che fabbricava quei fantastici fuochi d’artificio? Il Vecchio Tuk li faceva alla vigilia di mezza estate. Non sapevo che fosse ancora in affari. Gandalf: E cos’altro dovrei fare? …Be’ sono lieto di scoprire che ricordi qualcosa di me. Anche se sono solo i miei fuochi d’artificio. Sì be’, è deciso. Sarà un gran bene per te, e molto divertente per me. Vado ad informare gli altri. Bilbo: Cosa? Chi? Aspetti… no. No. Noi non vogliamo nessuna avventura qui, grazie. Non oggi, non… Io suggerisco di tentare oltre la collina o al di là dell’Acqua. Buongiorno.